“Salviamo il monumento del Cristo Redentore”: è la petizione avviata sulla piattaforma Change.org da alcuni cittadini di Maratea che chiedono “un intervento straordinario per necessità e urgenza”.
Nella petizione, indirizzata al sindaco di Maratea, Daniele Stoppelli, alla Soprintendente Archeologia, Belle Arti e Paesaggio per la Basilicata, Luigina Tomay e alla Presidente della Fondazione Cristo Redentore di Maratea si denunciare lo stato di avanzato degrado in cui versa il Monumento del Cristo Redentore simbolo della città di Maratea.
Secondo quanto emerge dalla lettera dei cittadini, la statua del Cristo Redentore richiede “un intervento straordinario per necessità e urgenza, sia all’interno che all’esterno, nel complesso e nelle singole parti, pena la perdita dell’importante e insurrogabile bene culturale”.
Aggiungono i cittadini che “molti sono stati i solleciti in merito rivolti all’Ente Comunale che è proprietario del Monumento avendone accettata la donazione dal Conte Stefano Rivetti con Delibera del Consiglio Comunale n. 108 del 1963. Tra le tante note di richiesta di intervento, si cita per la documentazione, anche quella della Presidente della Fondazione “Cristo Redentore Maratea” datata 20 settembre 2020, ma tutt’oggi non c’è stato segno di intervento. Eppure trattasi di un monumento “Vincolato” ovvero sottoposto per legge a tutela, essendo stato riconosciuto “Bene Culturale” ai sensi dell’ articolo 10, comma 1, del D.Lgs. del 22 gennaio 2004 n. 42; con decreto della Commissione Regionale per il Patrimonio Culturale della Basilicata n.47 del 23 giugno 2022”.
Anche il Cseres (Centro studi e ricerche economiche e sociali), si è espresso in un comunicato diffuso dall’ex consigliere regionale della Basilicata e sindacalista, Pietro Simonetti che ha parlato di pericolo crollo: “Negli ultimi mesi ci sono stati molti avvertimenti di pericolo per la statua del Cristo di Maratea, simbolo della Perla del Tirreno. Nella frenesia di premi da ottenere, di targhe e premi da distribuire, nella vacuità dei contenuti – ha proseguito Simonetti – non si affrontano questioni importanti come questa e tanti altri. Forse è giunto il tempo di passare dalla reclame, dalle spese di eventi inutili, dalla contemplazione dei fasti meno recenti e passati alla programmazione degli interventi che contribuiscano a tutelare il patrimonio del territorio e rilanciare l’offerta dei servizi ed altro”.
Paola Romano