Per la georeferenziazione dei fenomeni criminali nella provincia salernitana, rimane valida la suddivisione del territorio in quattro macroaree omogenee: la città di Salerno, l’Agro nocerino-sarnese, la Piana del Sele ed il Cilento. Nella città di Salerno, le attività di contrasto degli ultimi anni avrebbero documentato la presenza egemonica del clan D’AGOSTINO malgrado i tentativi di nuovi gruppi emergenti di inserirsi nei vuoti di potere lasciati dai provvedimenti restrittivi subiti dagli esponenti del clan. In particolare, un’operazione conclusa dai Carabinieri nel luglio 2022 ha portato all’arresto di alcuni soggetti riconducibili al clan STELLATO, accusati di vari reati tra cui associazione mafiosa, estorsione e traffico di sostanze stupefacenti. Questo dimostrerebbe la continua attività criminale anche del clan STELLATO, storico antagonista del clan D’AGOSTINO.

Le investigazioni hanno anche rivelato il tentativo del leader degli STELLATO di recuperare il controllo dello spaccio di droga nella parte orientale della città di Salerno dopo essere stato rilasciato nel giugno 2020. Operazioni più recenti hanno portato all’arresto di altre persone legate ai due clan, confermando il clima di tensione tra di essi. Il traffico e lo spaccio di sostanze stupefacenti, insieme alle estorsioni e all’usura, rimangono i principali interessi illeciti delle organizzazioni criminali presenti nella città.
Attività investigative hanno permesso di individuare numerosi sequestri di droga compiuti nel periodo considerato, con particolare attenzione al porto “Manfredi” per la sua posizione strategica e i collegamenti con l’entroterra che lo rendono un bersaglio per le organizzazioni criminali interessate a trasporti illeciti. Si sono verificati arresti e sequestri significativi, come quello di 60 kg di cocaina eseguito dalla Guardia di Finanza nel porto di Salerno il 7 febbraio 2023.
In altre aree della provincia, come nell’Agro nocerino-sarnese, sono emersi legami tra clan locali e organizzazioni provenienti da territori limitrofi, con fenomeni di infiltrazioni e alleanze criminali. Le attività illecite includono traffico di droga, estorsioni e reati predatori. Le indagini hanno portato a vari arresti e sequestri, confermando la presenza di gruppi criminali con interessi principalmente rivolti alla criminalità organizzata.
Nel contesto della provincia di Salerno, emergono varie dinamiche criminali che evidenziano la complessità e la varietà dei fenomeni delittuosi presenti in diverse zone del territorio. Il Cilento rappresenta il quarto territorio della provincia di Salerno dove, al momento, non emergono prove di presenza di organizzazioni camorristiche locali. Tuttavia, data la sua posizione geografica particolare, potrebbe favorire l’ingerenza di compagini mafiose provenienti da territori vicini che potrebbero utilizzarlo per infiltrarsi in settori cruciali dell’economia legale e nelle amministrazioni pubbliche locali per condizionarne le decisioni e per reinvestire capitali illeciti. In particolare, il Vallo di Diano è un’area di interesse per i clan mafiosi delle province settentrionali della Campania e delle regioni Basilicata e Calabria, come dimostrato dall’indagine “Oro nero”, condotta dalle Direzioni Distrettuali Antimafia di Potenza e di Lecce e conclusa il 12 aprile 2021 dai Carabinieri e dalla Guardia di Finanza, che ha evidenziato i legami tra la malavita locale e il cartello casertano dei Casalesi nel contrabbando di carburanti.
La zona costiera, invece, per la sua evidente vocazione turistica, potrebbe favorire il riciclaggio di capitali illeciti e il traffico di droga. Il 16 maggio 2023, a Perdifumo, nell’ambito di un’indagine coordinata dalla Procura della Repubblica di Rimini che coinvolgeva diverse province, i Carabinieri hanno scoperto un laboratorio clandestino per la produzione di anabolizzanti e droghe come la “droga dello stupro”, arrestando una coppia di criminali locali.
Ad Agropoli, un’indagine condotta dalla Guardia di Finanza nel 2020 ha evidenziato la presenza di esponenti del clan Fabbrocino, un’organizzazione camorristica attiva in alcuni comuni della provincia orientale di Napoli, impegnata nel riciclaggio di denaro in attività economiche nel territorio salernitano. La Suprema Corte di Cassazione ha confermato la confisca di beni ordinata dalla Corte di Appello di Salerno relativamente a questo procedimento il 15 giugno 2023.
Nel territorio di Capaccio Paestum, recenti azioni di contrasto hanno rivelato la presenza di individui legati allo storico clan Marandino, il cui capo, recentemente deceduto, era affiliato alla Nuova Camorra Organizzata di Raffaele Cutolo. Le misure giudiziarie adottate contro questo sodalizio negli ultimi anni hanno svelato i loro interessi illeciti in attività di usura, estorsione e nell’acquisizione di attività economiche come stabilimenti balneari e servizi sanitari. L’ultima confisca di beni riconducibili a un affiliato al clan Marandino, emessa dal Tribunale di Salerno nel luglio 2021, è divenuta definitiva l’8 febbraio 2023.