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venerdì, 14 Febbraio, 2025
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Dario salvato da un cuore artificiale. Al Monaldi impiantato un cuore artificiale, è il primo del Sud Italia

Sta per essere dimesso e tornare a casa Dario, un paziente di soli 46 anni, che è stato salvato da uno scompenso cardiaco acuto grazie all’impianto di un cuore artificiale totale Carmat, l’unico dispositivo di questo tipo autorizzato e commercializzato nell’Unione Europea.

L’intervento, effettuato al Centro Trapianti Cuore del Monaldi (Azienda Ospedaliera dei Colli) presso la UOSD di Cardiochirurgia Generale e dei Trapianti, è stato reso possibile grazie alla competenza del dottor Claudio Marra e del suo team di esperti. La decisione di impiantare il cuore artificiale totale Carmat è stata presa quando le condizioni di Dario sono precipitate: non essendoci disponibilità di un cuore da donatore, la soluzione è stata quella di ricorrere a questa tecnologia all’avanguardia.

Nonostante la gravità della situazione, Dario non ha mai perso la speranza, mantenendo un solo obiettivo: tornare a casa, dalla sua famiglia e dal suo quartiere. E così, grazie all’intervento salvavita al Monaldi e alla sua straordinaria forza di volontà, ora è pronto a riabbracciare la moglie e i due figli. La sua storia di malattia dura ormai da oltre 20 anni, e nel tempo è stato seguito con attenzione dai cardiologi del Monaldi, specializzati nel trattamento dello scompenso cardiaco. Oggi, grazie all’intervento e alla reazione positiva del suo organismo, Dario è in buone condizioni cliniche ed emodinamiche.

Il cuore artificiale Carmat è la soluzione ideale per pazienti che si trovano in uno stato di shock cardiaco avanzato e che non rispondono a trattamenti farmacologici. Come spiega il dottor Marra: “I pazienti che possono beneficiare di questo dispositivo sono coloro che si trovano in uno stato critico, con cuore incapace di garantire una perfusa adeguata agli organi vitali, nonostante il supporto di farmaci e sistemi temporanei. Sono pazienti in “status one”, con pericolo imminente di morte.”

Carmat rappresenta una grande evoluzione rispetto ai precedenti sistemi di assistenza biventricolari. Si tratta di un dispositivo completamente endotoracico, che utilizza bioprotesi per direzionare il flusso sanguigno, regolando automaticamente il flusso ematico in base all’attività del paziente, esattamente come farebbe un cuore umano. La biotecnologia ha fatto un enorme passo avanti, offrendo ai pazienti una possibilità concreta di sopravvivenza in attesa di un trapianto.

L’avvocato Anna Iervolino, Direttore Generale dell’Azienda Ospedaliera dei Colli di Napoli, commenta così il successo dell’intervento: “Le applicazioni tecnologiche innovative sono fondamentali per dare speranza a chi non ha altre opzioni terapeutiche. Il Monaldi, grazie alle sue professionalità, tecnologie e processi organizzativi all’avanguardia, è in grado di offrire trattamenti pionieristici che spostano sempre più in là la frontiera della medicina.”

Con il cuore artificiale Carmat, Dario ha avuto la possibilità di affrontare l’inevitabile con determinazione e speranza. Ora, grazie alla professionalità dei medici del Monaldi e alla forza di volontà del giovane paziente, una nuova vita lo attende, quella di un uomo che ha sconfitto l’ombra della morte, ma che non ha mai smesso di lottare per tornare a casa.

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