In occasione delle festività pasquali, la Fondazione Stella Maris Mediterraneo ha confermato il suo impegno nei confronti delle famiglie ospitate nel Centro Early Start di Chiaromonte. Come consuetudine, il vice presidente della Fondazione, Giuseppe Rinaldi, ha visitato la struttura per donare uova di cioccolato ai bambini, un gesto simbolico che si è trasformato in un momento di scambio e auguri con le famiglie presenti. Attualmente, il centro accoglie quattro famiglie, ognuna delle quali ha trovato nel Centro Early Start un punto di riferimento per l’intervento precoce nei disturbi dello spettro autistico.
Tra queste, una famiglia proviene dall’Alto Adige, un segno tangibile di una collaborazione interregionale che si sta consolidando nel tempo.
La dottoressa Rosalia Abitante, coordinatrice del Centro, spiega come questa partnership si inserisca in un progetto più ampio, frutto di un’intesa con il Servizio di Neuropsichiatria di Brunico. Il tutto è nato grazie al lavoro del professor Filippo Muratori, direttore scientifico della Fondazione Stella Maris, che ha promosso l’incontro tra le due realtà, unite dall’obiettivo comune di sviluppare metodi innovativi per l’intervento precoce sui disturbi dello spettro autistico.

“Questa collaborazione è diventata operativa con l’accoglienza di una famiglia altoatesina che ha appena concluso il primo ciclo di due settimane nel nostro centro”, racconta la dottoressa Abitante.
“Durante il soggiorno, abbiamo fornito ai genitori strategie pratiche per gestire il bambino, di quasi due anni, anche a casa. Dopo le festività pasquali, ci confronteremo con l’équipe di Brunico per rafforzare il legame e continuare a condividere buone pratiche nell’ambito di questa rete nazionale che stiamo costruendo. Nel mese di maggio accoglieremo un’altra famiglia altoatesina, sempre nell’ambito di questo progetto condiviso”.
Questa alleanza segna un passo importante nella creazione di una rete nazionale focalizzata sull’intervento precoce nei disturbi dello spettro autistico, attraverso un approccio che integra competenze territoriali distanti.
Il presidente della Fondazione, Mario Marra, sottolinea l’importanza di questa cooperazione, che va oltre il semplice scambio di esperienze: “Mettere in contatto realtà come quella di Chiaromonte e Brunico significa sviluppare un modello integrato, basato sull’evidenza scientifica e sull’efficacia clinica. Il nostro centro è stato riconosciuto come un esempio innovativo e qualificato, capace di diventare un punto di riferimento anche per altre realtà italiane. Collaborare significa crescere insieme, formare operatori, scambiarsi buone pratiche, ma soprattutto garantire ai bambini un intervento tempestivo e personalizzato”.
Questa iniziativa, che unisce Chiaromonte e Brunico, conferma la sinergia tra diverse realtà italiane nella lotta per garantire ai bambini e alle famiglie un percorso di cura adeguato e tempestivo, un modello che si spera possa espandersi anche ad altre regioni del Paese.